La Nike di Samotracia

La statua della Nike di Samotracia venne scolpita a Rodi in epoca ellenistica per commemorare la vittoria della lega delio-attica nella battaglia dell'Eurimedonte, in cui il re siriano Antioco III combatté contro un'alleanza tra Roma, Pergamo, Rodi e Samotracia. Quest'ultima volle commemorare il buon esito del conflitto realizzando un grande tempio votivo in onore dei Grandi Dei Cabiri che si sviluppava su più livelli, dei quali quello alla sommità era occupato proprio dalla Nike. L'autore è sconosciuto, ma con tutta probabilità si tratta dello scultore ellenistico Pitocrito, come suggerito dal nome rinvenuto sul basamento.

La statua, rinvenuta acefala e senza braccia, raffigura Nike, la giovane dea alata figlia del titano Pallante e della ninfa Stige adorata dai Greci come personificazione della vittoria sportiva e bellica. La dea, vestita con un leggero chitone, è qui effigiata nell'atto di posarsi sulla prua di una nave da battaglia (il basamento, scolpito nel pregiato marmo di Larthos, proveniente dall'isola di Rodi). Un vento impetuoso investe la figura protesa in avanti, muovendo il panneggio che aderisce strettamente al corpo e crea un gioco chiaroscurale di pieghette dall'altissimo valore virtuosistico, in grado di valorizzare il risalto dello slancio.

Copia della statua, creata artigianalmente con agglomerato di polvere di marmo e resina, in versione naturale o invecchiata tramite patinatura a mano, la puoi acquistare su Gingershoponline 

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